Erba Sintetica | Cosa significa di seconda, terza, quarta generazione

Erba Sintetica | Cosa significa di seconda, terza, quarta generazione

Il mondo dell'erba sintetica ed in particolare il mondo dei manti in erba sintetica per lo sport ha conosciuto uno sviluppo straordinario negli ultimi trenta anni. Questo grazie a due fattori di successo lampanti.

Il primo è la durata sia estetica che in termini di prestazioni degli impianti in erba sintetica.

Che si traduce nella possibilità di ore e ore di utilizzo con una risposta delle superfici convertite o trasformate in erba sintetica sempre "uguale".

Naturalmente con sempre "uguale" si intende un lento deterioramento del vello che consente di "ragionare" in termini di anni prima di dichiarare il tappeto esausto.

Se confrontate questi valori temporali con quelli di una superficie in erba naturale le differenze sono astronomiche.

E il termine astronomico non è esagerato.

Un campo da calcio in erba naturale "nuovo", ovvero rizollato e pronto per l'uso ha, ottimisticamente, con un uso intenso, tre cinque ore al giorno, qualche mese di vita.

Dopodiché l'inevitabile desolazione di una landa senza più un filo d'erba è dura realtà.

Bene, confrontate questo con gli anni di perfetta forma di un campo da calcio in erba sintetica.

Quindi il termine astronomico calzava.

Il secondo fattore è la manutenzione.

Ogni operatore del settore ben conosce le fatiche economiche e fisiche che comporta la manutenzione di un campo in erba naturale.

Iniziando solo dalle tracciature che richiedono ore di lavoro per non parlare dei tagli, dell'irrigazione e chi più ne ha più ne metta.

Quindi sull'assunto di questi due fattori si è consacrato il successo dell'erba sintetica.

Naturalmente l'evoluzione del prodotto da parte di chi opera nell'industria dell'erba sintetica ha costantemente ben presente questi due capisaldi.

Di conseguenza su questi fattori ha lavorato e lavora per aumentare le prestazioni di rendimento e affidabilità del prodotto.

Ecco quindi lo sviluppo in "generazioni".

Partiamo dalla seconda generazione in quanto la prima è per definizione l'"erba sintetica".

La seconda generazione si riferisce a tappeti in erba sintetica dove il pelo inizia ad avere altezze di trenta trentacinque millimetri con intasi in sabbia.

Questo perché fino ad allora i manti erano molto bassi.

Stiamo parlando degli anni ottanta e novanta e stiamo parlando di manti quasi esclusivamente in polipropilene.

La terza generazione è la generazione, degli anni duemila, dell'introduzione del PE, ovvero il polietilene, e soprattutto degli intasi in granuli di gomma.

Qui la situazione per gli sport di contatto letteralmente si trasforma permettendo tappeti anche di sessantacinque millimetri con quindici venti millimetri di intaso in gomma.

Questa generazione, la terza, è quella che si è concentrata sugli assorbimenti degli shock e parallelamente sulla riduzione di infortuni da caduta dovuti a frizione.

E la generazione delle omologazioni calcistiche FiFa e della vera consacrazione commerciale del prodotto.

E ad oggi quella più solida come prestazioni e curva dell'esperienza.

La quarta generazione, l'ultima, è quella che elimina gli intasi completamente e aggiunge i cosiddetti shock pad o materassini elastici tra fondo e erba sintetica.

E pur vero che l'aggiunta del tappetino avviene anche in presenza di manti intasati ma il termine quarta generazione nella terminologia internazionale dell'industria dell'erba sintetica significa no intaso e aumento delle prestazioni elastiche grazie a supporti in gomma "prima" dell'erba sintetica.

Il fattore "no intaso" e ben lontano dall'essere di uso comune: costi elevatissimi di produzione ne hanno fino ad ora limitato la diffusione.

Alcune aziende hanno provato a introdurre il concetto "senza intaso" con modesti risultati commerciali.

È probabile che il futuro vada in questa direzione.

Anche perché l'eliminazione degli intasi è uno dei passaggi cardine dell'eco compatibilità dell'erba sintetica a tutto oggi materiale che necessita di smaltimento e non riciclabile.

Ma per adesso ancora lontano dall'essere una realtà.

Quindi svelato cosa si cela dietro le sigle seconda, terza e quarta generazione che molti narrano senza conoscerne le storia e le caratteristiche.

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