Erba Sintetica | L’erba sintetica raccontata in dettaglio

Erba Sintetica | L’erba sintetica raccontata in dettaglio

Qualcuno si è mai chiesto se il mondo dell'erba sintetica è analizzato, quantificato, studiato?

Ebbene si, il mondo dell'erba sintetica è non solo studiato ma profondamente scandagliato per capire numeri, volumi, segmenti di mercato.

Esiste una società inglese che periodicamente rilascia un report che contiene tutte le informazioni riguardanti il mondo dell'erba sintetica.

Questo report si chiama "The global market for artificial turf" ed è il vero e proprio resoconto del mondo dell'erba sintetica.

In esso sono contenute tutte le informazioni riguardanti le segmentazioni di mercato, sia di prodotto che geografiche, lo stato dell'arte del prodotto, le quote di mercato, i volumi complessivi, i principali protagonisti.

In questo post vi raccontiamo come viene segmentata l'erba sintetica.

Innanzi tutto è suddivisa in due macro aree: l'erba sintetica per lo sport e quella decorativa.

A sua volta queste categorie sono a loro volta suddivise in sottocategorie.

Questo perché ad ogni sottocategoria corrisponde uno specifico utilizzo e quindi una tipologia di prodotto ad hoc.

Iniziamo dalla macrocategoria sport.

Questa è per convenzione suddivisa in due grandi categorie: sport di contatto e sport non di contatto (in inglese contact sport e non contact sport).

Gli sport di contatto sono per definizione: calcio, american football, rugby union, rugby league, australian rules football e più in generale quelli che in inglese vengono definiti "long pile multi-sport".

Gli sport non di contatto invece sono: hockey, tennis, padel, baseball, lacrosse, cricket, golf e anche qui più in generale "short pile multi-sport" con in aggiunta gli "indoor sport".

Perché gli sport di contatto si differenziano dagli sport non di contatto e necessitano di superfici con prestazioni diverse?

Perché i primi necessitano di erba sintetica a pelo lungo, "long pile", cioè di superfici dove proprio a causa del contatto è probabile che gli utilizzatori/atleti cadano sul terreno ed è necessario eliminare i traumi da caduta e dove, traino calcio, il terreno deve essere il più simile ad un tappeto erboso a pelo alto.

Questo segmento di mercato rappresenta la fetta più grossa dell'intero mercato dell'erba sintetica grazie proprio al calcio che è lo sport più popolare e diffuso.

L'altro settore sport, sport non di contatto, richiede invece superfici in erba sintetica a pelo corto, vedi il tennis, dove il rimbalzo della pallina è la variabile determinante nella costruzione della superficie sportiva.

Quindi da queste due differenze sostanziali nascono e si evolvono due concezioni di prodotto completamente diverse: da una parte tappeti meno folti ma molto "alti", fino a sessanta millimetri e con filati sempre più resistenti alle sollecitazioni.

Pensate ai tacchetti dei giocatori di calcio o di football americano.

Dall'altra parte tappeti molto bassi, dai dodici ai venti millimetri, estremamente densi con 40/65.000 punti al metro quadro. Sono quindi due concezioni di tappeto completamente diverse.

Dove cambia anche la materia prima usata: il polietilene per gli sport di contatto e il polipropilene per gli sport non di contatto.

Nella macrocategoria "decorativo" invece la suddivisione è prettamente anglosassone: "leisure" e "landscape".

Perché questa suddivisione e cosa significa. Questa suddivisione è più dominata da logiche di canale distributivo e di utenza che da una vera suddivisione di prodotto.

Infatti, sotto il cappello di leisure esiste il mondo del fai da te.

Ovvero tutte quelle persone che innamorate dell'erba sintetica hanno deciso di farsi il proprio terrazzo o giardino da sole, in completa autonomia.

Senza l'intervento di un terzo. Infatti negli Stati Uniti si definisce anche erba sintetica residenziale fai da te.

Il landscaping grass è invece il settore dell'erba sintetica destinata per esempio alle amministrazioni pubbliche, agli hotel, alle scuole, ai parchi e giardini pubblici, per riqualificazioni di aree dismesse, insomma per tutti quegli interventi dove le superfici sono anche consistenti e dove il committente non è più un privato ma una grande organizzazione.

Ognuno di questi settori cresce e si sviluppa in modo diverso da zona a zona nel mondo.

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